La millenaria storia di Casa Savoia


Genealogia di una Dinastia Millenaria

La Dinastia Sabauda, prima ancora di essere parte del destino dell’Italia, affonda le sue radici nel cuore dell’Europa, collegando le sue sorti in ogni modo con la grande storia degli Stati Europei e particolarmente con quella del Regno di Francia. Storia di una famiglia strettamente legata a una terra, la Dinastia dei Savoia crebbe e si sviluppò lungo un arco di tempo incredibilmente lungo, che va dalla fine del X secolo agli inizi del XX secolo. Ripercorrere la vicenda storica di questa Dinastia, le cui origini risalgono a prima dell’anno 1000 è impresa tutt’altro che agevole e, pertanto, la presente disamina non può che essere assai sintetica: si riassumono quindi qui di seguito le principali vicende storiche che hanno coinvolto gli esponenti di Casa Savoia, da quando erano Conti di Savoia fino a quando divennero i Re d’Italia.

I Conti di Savoia


998-1026 Beroldo, Primo Conte di Savoia

La Millenaria Dinastia Sabauda viene fatta risalire ad una figura misteriosa e romantica, di cui si sa poco o nulla di certo, trattandosi di un personaggio antecedente all’anno 1000, un periodo storico ove mito, fantasia e leggenda si mescolano con la storia. Beroldo o Bertoldo o Geroldo, Duca di Sassonia, discendente di un ramo cadetto del Casato, forse nipote dell’Imperatore del Sacro Romano Impero Ottone III fu il capostipite della Dinastia Sabauda. Tra il 998 e il 1000 ricevette da Rodolfo III di Borgogna, quale regalo per la sua fedeltà, la contea della Savoia e Moriana. Ebbe due mogli: la prima non gli dette figli, mentre la seconda, Ermengarda, dette alla luce il suo successore Umberto, detto Biancamano. Fu il Primo Conte di Savoia per circa 28 anni di regno, fregiandosi di valorose imprese cavalleresche per difendere il suo territorio.


992 – 1048/1050 Umberto Biancamano, Secondo Conte di Savoia

Figlio del leggendario Beroldo, Umberto detto Biancamano o blancis manibus o albimano, appellativo da attribuirsi o alla bianchezza delle sue mani o a una specie di laude morale, grazie alla benevolenza del Re di Borgogna divenne possessore delle province di Salmorence, di Savoia, di Moriana, di Nyon, di Belley e di Aosta. Alla morte del Re di Borgogna, si schierò in difesa del defunto Re e liberò il regno dagli invasori, accompagando la Regina Ermengarda dall’Imperatore Corrado II, che gli affidò la Contea della Savoia e molte altre terre. Fu uomo potente e valoroso, sposato nel 1003 con Ancilla, da cui ebbe quattro figli, che gli successero quali Duchi di Savoia. I cronisti dell’epoca parlano di lui come di un uomo abile in armi e in politica, tenuto in gran considerazione dai più eminenti personaggi del suo tempo. Da molti viene ritentuo il vero fondatore della Dinastia Sabauda.


??- 1047/1050 Amedeo I, la Coda, Terzo Conte di Savoia

Conte di Moriana, di Savoia, di Aosta e di Nyon, su di lui si hanno pochissime informazioni. Sconosciuto è l’anno di nascita, sposato con Adele o Adelgilda, ebbe un solo figlio, Umberto, che morì in giovane età. L’esistenza stessa di Amedeo I nella cronologia della Casata è contestata poiché molti fissano la data della sua morte nel 1048, prima della scomparsa del padre Umberto, motivo per cui si pensa che in realtà lui non abbia mai regnato o che al più abbia condiviso con Umberto per qualche anno il potere.


1010- 1060 Oddone, Marchese d’Italia, Quarto Conte di Savoia

Figlio di Umberto Biancamano, il fatto più importante della sua vita fu il matrimonio con Adelaide di Susa, figlia e erede di Olderico Manfredi II, Conte di Torino e Marchese d’Italia, nozze che aggiunsero al già ricco dominio di Oddone le contee di Torino, Oirado, Asti, Bredulo e Albenga. Nelle poche carte che riguardano Oddone, questi viene talvolta definito Conte e talvolta Marchese, titolo che gli spettava in forza dei diritti acquisiti con il matrimonio con la moglie Adelaide, che diverrà Beata e sarà ricordata nei secoli, offuscando la memoria del marito. Accompagnò spesso l’Imperatore Arrigo III nei suoi viaggi in Italia e morì nel 1060, sepolto ai piedi dell’altare maggiore della Cattedrale di Torino.


1046-1078 Pietro, il Giovine, Quinto Conte di Savoia

Successe al padre Oddone, sotto la reggenza della madre Adelaide, col titolo di Marchese, governando la Marca d’Italia. E’ incerto l’anno della sua nascita. Ebbe liti feroci con Ingone, Vescovo di Asti e guerreggiò in favore di Cuniberto, Vescovo di Torino, contro Benedetto, Abate di San Michele della Chiusa. Sposò Agnese di Poitiers, figlia di Guglielmo IV Duca d’Aquitania. Morì a soli 30 anni, nel 1078 e fu sepolto nella cattedrale di San Giovanni a Torino. La madre Adelaide proseguì nel governo dello stato con l’altro figlio Amedeo II.



1064-1080 Amedeo II, l’Adelao, Sesto Conte di Savoia

Secondogenito di Oddone, detto l’Adelao perché figlio di Adelaide, unì ai suoi domini il Bugey, donatogli per gratitudine da Arrigo IV di Germania. Sposò Giovanna di Ginevra, dalla quale ebbe tre figli, Umberto II che gli fu successore, Costanza, che sposò il Marchese del Monferrato e Lucrezia, che si unì al Conte di Angera, Andrea Visconti, Signore di Milano. Amedeo, regnò col titolo di Conte e morì l’8 marzo 1080.





1068/69- 1103 Umberto II, il Rinforzato, Settimo Conte di Savoia

Ancora fanciullo quando il padre morì, restò sotto la tutela della nonna Adelaide per 11 anni. Fu soprannominato il Rinforzato, per essere forte e robusto di corpo e onorabile per il suo valore in guerra. Capitano della Prima Crociata, fu un principe prode, pio e generoso e grande amico di Sant’Anselmo. Quando nel 1091 morì la nonna Adelaide non fu in grado di difendere e conservare il controllo del Piemonte e riuscì a serbare solo la Contea di Susa e di Aosta. Dal matrimonio con Gisela, figlia di Guglielmo II Conte di Borgogna, ebbe sette figli: tra questi si rammentano Amedeo, che gli succedette e Adelaide, che sposò Luigi VI Re di Francia. Umberto fu il primo a fregiarsi del titolo di Conte di Moriana, anche se spesso viene annoverato anche come Marchese di Susa e d’Italia. Morì il 14 novembre 1103.


1095-1148 Amedeo III, il Crociato, Ottavo Conte di Savoia

Conte di Moriana, di Torino, di Borgogna, di Lombardia e Marchese d’Italia, fu sotto la tutela di sua madre e di Aimone Conte di Ginevra fino al 1109 e accompagnò Enrico IV a Roma per l’incoronazione da parte del Papa. In tale occasione fu creato Conte del Sacro Romano Impero, divenendo una delle figure più importanti di tutta Europa. Sposò Matilde Adelaide, figlia del Conte di Grenoble, da cui ebbe Umberto III, che gli succedette e altre cinque figlie, che diede in sposa a diversi potenti dell’epoca. Fu prode e valoroso combattente ma anche abile politico: non sapeva leggere e scrivere e firmava i documenti con tre croci; ciò non gli impedì di promulgare lo Statuto di Libertà per la città di Susa e istituì un Consiglio di Giustizia per l’attuazione del primo ordinamento amministrativo dello stato. Partecipò alla Seconda Crociata predicata da San Bernardo con Luigi VII Re di Francia. Morì dopo 45 anni di regno a Cipro, tornando dalla Crociata, dove venne sepolto.


1129/36- 1189 Umberto III, il Beato, Nono Conte di Savoia

Nato per alcuni storici nel 1129, per altri nel 1136, fu educato dall’Abate di Altacomba e Vescovo di Losanna. Pur amando più la vita contemplativa che quella politica e militare, si rese valoroso in battaglia, prendendo parte alla Lega Lombarda contro Federico Barbarossa. Secondo alcuni storici partecipò alla Crociata predicata da Papa Clemente III contro il Sultano Saladino che aveva cacciato i cristiani da Gerusalemme, accanto ai francesi e inglesi condotti da Riccardo Cuor di Leone. Viene ricordato dai cronisti del tempo come un uomo molto religioso e legato all’Abbazia di Hautecombe, dove verrà sepolto alla sua morte. Ebbe ben quattro mogli: il suo erede Tommaso era figlio della quarta e ultima moglie, avendo avuto tutte figlie femmine. Morì il 4 marzo 1189 ad Altacomba e venne dichiarato Beato dalla Chiesa.


1177-1233 Tommaso I, l’amico dei Comuni, Decimo Conte di Savoia

Nato nel 1177, aveva solo 11 anni alla morte del padre e dunque venne posto sotto la tutela di Bonifacio II, Marchese del Monferrato. Regnò ben 45 anni in modo giusto e saggio: grazie alle sue imprese militari e alle alleanze ottenne vasti territori e la capitale Chambery. Con grande sagacia politica strinse una Lega con diversi Comuni e grazie a questo riuscì a riaffermare il suo dominio su Torino. Sposò Beatrice Margherita di Ginevra da cui ebbe i suoi successori Amedeo, Pietro e Filippo e diversi altri figli. Morì nel 1233 e fu seppellito nell’Abbazia di San Michele a Chiusa.



1197-1253 Amedeo IV, il Laudato, Undicesimo Conte di Savoia

Figlio primogenito di Tommaso I e Beatrice di Ginevra, nacque nel 1197 e successe al padre nel 1233. Fu valente, pio, liberale e amico della concordia e si segnalò per notevoli imprese militari, come l’espugnazione di Sion. Fu fortemente contrastato dai fratelli che contestavano la sua successione nei domini di Savoia e Aosta. Sposò in prime nozze Anna di Vienne e d’Albon, che morì poco dopo. Si risposò con Cecilia, figlia del Conte di Marsiglia, che generò Bonifacio, che gli succedette. Morì il 13 luglio 1253 dopo vent’anni di regno e fu sepolto ad Altacomba.


1244-1263 Bonifacio, detto l’Orlando, Dodicesimo Conte di Savoia

Sopranominato l’Orlando non per le sue imprese cavalleresche ma per una strana somiglianza fisica con quell’eroe leggendario, nacque nel 1244 e succedette ad Amedeo IV sotto la tutela della madre Cecilia. Lo Stato fu però governato per volere del padre fino alla maggiore età dallo zio Tommaso II, Conte di Fiandre. Tommaso morì nel 1259 e la tutela dell’erede passò agli zii Pietro e Filippo, che divisero lo stato governando l’uno la Savoia e l’altro le terre italiane. Non sono segnalate imprese particolari di Bonifacio, che non prese moglie e morì senza figli nel 1263.



1203-1268 Pietro II, il piccolo Carlo Magno, Tredicesimo Conte di Savoia

Sesto figlio di Tommaso I, nacque nel 1203 e succedette al nipote Bonifacio non come erede al trono (che in realtà sarebbe spettato di diritto a Tommaso III, primogenito di Tommaso II, fratello maggiore di Pietro, allora troppo giovane) ma come il più adatto a rialzare le sorti dello stato. Destinato alla vita monastica, fu nominato prevosto della cattedrale di Aosta e, lasciate le vesti clericali, si distinse in diverse battaglie, guadagnando l’invito alla corte d’Inghilterra di Enrico III, che lo nominò Conte di Richmond. Tornato in patria sedò una rivolta di alcuni Comuni tra cui Torino e promulgò persino uno statuto con forza di legge sul proprio Principato. Godeva di fama di uomo valoroso e giusto e per questo ebbe il soprannome di Piccolo Carlo Magno. Sposò Agnese di Fossigny che gli diede una figlia. Morì nel 1268.


1207-1285 Filippo I, il Gonfaloniere di Santa Chiesa, Quattordicesimo Conte di Savoia

Nunzio papale, Ambasciatore, Vescovo di Valenza e Arcivescovo di Lione, nacque nel 1207. Destinato dal fratello Pietro a succedergli, si sposò nel 1267 con la figlia di Ottone II, Conte di Borgogna, dalla quale non ebbe figli. Diventato Conte di Savoia nel 1268, Filippo assunse il titolo di Conte Palatino di Borgogna. Continuando la politica del fratello, rafforzò i vincoli di amicizia con i Signori di Vaud. Godette sempre dei favori del Pontefice tanto che Innocenzo IV lo innalzò alla dignità di Gonfaloniere della Santa Chiesa. Morì nel 1285, senza prole, dopo 18 anni di regno e fu sepolto ad Altacomba accanto ai suoi avi.




1249-1323 Amedeo V, il Grande, Quindicesimo Conte di Savoia

Nipote di Filippo I, a cui succedette, secondogenito di Tommaso II e di Beatrice Fieschi, Conte di Savoia e di Aosta, Marchese e Principe dell’Impero, nacque nel 1249. Salito al trono nel 1285, venne soprannominato il Grande per trentacinque assedi a cui partecipò. Combattè e vinse i Signori di Brescia, Verona e Mantova e liberò Rodi assediata dai Turchi con il Re di Francia. Abile politico, regolamentò il principio della successione introducendo la legge Salica; seppe mantenersi indipendente nelle lotte tra guelfi e ghibellini e si alleò con Enrico VII che lo nominò Principe del Sacro Romano Impero e lo investì dei feudi di Asti e Ivrea. Molte riforme politiche unite alle imprese militari fecero di Amedeo V un principe illuminato. Morì nel 1323 e fu sepolto ad Altacomba. Sposò Sibilla di Bresse da cui ebbe i suoi successori Edoardo e Aimone, che diventeranno Conti di Savoia.


1284-1329 Edoardo, il Liberale, Sedicesimo Conte di Savoia

Chiamato Edoardo dal nome del suo padrino e cugino, Edoardo Re d’Inghilterra, nacque nel 1284. A vent’anni combattè accanto a Filippo il Bello nella guerra contro i fiamminghi in cui si distinse per valore e coraggio, tanto da essere nominato Cavaliere sul campo. Fu valente in armi e abile politico, tanto da assumere il soprannome di Liberale. Uno dei suoi primi atti di governo fu dare una sanzione di immutabilità alla legge di successione promulgata da Amedeo V e istituì un Consiglio di Giustizia permanente a Chambery. Il suo governo fu di breve durata, morì infatti il 4 novembre 1329 a 45 anni, dopo solo 6 anni di regno e fu sepolto ad Altacomba. Sposò Bianca, figlia di Roberto II, Duca di Borgogna, da cui non ebbe figli maschi.


1291-1343 Aimone, il Pacifico, Diciassettesimo Conte di Savoia

Fratello di Edoardo, secondogenito di Amedeo V, nacque nel 1291. Destinato a vita ecclesiastica, ebbe diversi canonicati in tutta Europa. Morto il fratello Edoardo venne eletto all’unanimità dell’assemblea riunitasi a Chambery. Dai contemporanei fu soprannominato il Pacifico per la sua saggezza senza ambizione e perché sotto il suo governo il popolo godette della pace. Seguendo l’opera di risanamento dell’amministrazione, creò la figura del Cancelliere, promulgò statuti e stabilì un Consiglio di Giustizia permanente a Chambery. Stipulò un contratto di commercio con i Milanesi e riuscì a restaurare le finanze del suo stato. Sposò Violante, figlia del Marchese del Monferrato, che gli portò in dote diversi castelli e da cui ebbe Amedeo VI, che gli succedette. Morì nel 1343 e fu sepolto ad Altacomba.


1334-1383 Amedeo VI, il Conte Verde, Diciottesimo Conte di Savoia

Nato nel 1334 da Violante e Aimone, aveva appena 9 anni quando succedette al padre. Già a 14 anni partecipò alle sue prime battaglie in soccorso del cugino Giacomo Savoia, signore di Acaja e Piemonte. Ottenne l’Ordine della Cavalleria sul campo grazie al suo valore militare: in tale occasione fu indetta una giostra durante la quale per tre giorni 12 cavalieri, detti Chavalier Verts, combatterono con chiunque si presentava. Da qui nacque il soprannome di Conte Verde. Partecipò alla Crociata indetta da Papa Urbano V, lasciando come reggente la propria consorte Bona di Borbone. Ritornò nei suoi stati dopo una serie di successi. Morì di malattia nel 1383 dopo 40 anni di regno e fu sepolto ad Altacomba. Scompariva un prode cavaliere, che per primo intuì essere l’Italia il luogo ideale di espansione della Famiglia. Lasciò un unico figlio, Amedeo, che gli successe sotto la reggenza della madre.


1360-1391 Amedeo VII, il Conte Rosso, Diciannovesimo Conte di Savoia

Alla morte del padre, tale fu il lutto che Amedeo impose al regno da volersi far chiamare il Conte Nero; successivamente però adottò il rosso quale suo colore e pertanto venne chiamato il Conte Rosso. Nato nel 1360 trascorse la vita tra battaglie e alleanze, riuscendo ad impadronirsi della Contea di Nizza, conquistando uno sbocco sul mare. Sposò Bona di Berry, dal quale ebbe un solo maschio, Amedeo, che sarà primo Duca di Savoia e Papa. Morì sovrano di ricchi e vasti domini nel 1391, forse avvelenato (qualcuno dice dalla madre). Unico erede dello Stato sabaudo fu un ragazzo gracile e malaticcio di otto anni, che rimase affidato alla nonna. I feudatari si strinsero lealmente intorno al giovane difendendo lo stato e il piccolo Conte presto sarebbe diventato Principe di una delle più importanti casate e primo Duca di Savoia.


I Duchi di Savoia

1383-1451 Amedeo VIII, il Pacifico, Primo Duca di Savoia e Papa

Di costituzione esile e gracile, Amedeo VIII non amava cavalcare né viaggiare né la scherma. Nacque nel 1383 e diventerà Duca, legislatore e Pontefice. Orfano del padre all’età di otto anni, venne affidato alla nonna Bona di Borbone. Il suo regno, durato sessant’anni, dal 1391 al 1451, è stato il più lungo della Dinastia e uno dei più prolifici, avendo quasi raddoppiato le terre in suo possesso. Fu chiamato il Salomone dei suoi tempi, in quanto sovrano dotato di grande saggezza, prudenza e ponderazione. Sotto il suo governo la Savoia vide le prime adunanze dei tre stati. Con lui inizia la seconda epoca di Casa Savoia: cessa infatti la serie dei Conti e inizia quella dei Duchi e si accentua sempre più la tendenza all’espansione verso le terre italiche. Venne nominato Duca di Savoia dall’Imperatore Sigismondo e fu sovrano oculato e saggio, tanto da risanare le finanze dello stato, abolendo le truppe mercenarie e sostituendole con un esercito permanente. Sposò Maria Claudina, figlia del Duca di Borgogna ed ebbero nove figli: tra questi Amedeo che, successore del padre, morì prematuramente e Ludovico, che con la morte del fratello Amedeo succederà al padre. Si ritirò in convento dopo la morte della moglie e del figlio primogenito e venne eletto il 25 giugno 1439 Papa, con il nome di Felice V. Solo sette anni dopo rinuncerà alla tiara in favore di Papa Nicolò V. Morì a Ginevra nel 1451 e fu sepolto a Ripaglia dove il figlio Ludovico fece erigere un monumento.


1402-1465 Ludovico, il Generoso, Secondo Duca di Savoia

Fu il solo con questo nome a reggere lo scettro dei Savoia. Molto generoso e di grande bontà d’animo, non aveva il carattere adatto per governare: Principe del Piemonte, primo a fregiarsi di questo titolo, sposò Anna, figlia del Re di Cipro, di Gerusalemme e di Armenia. Ebbero 18 figli, tra cui il primogenito Amedeo, che gli succederà. Il regno di Ludovico fu turbolento e caratterizzato da molte lotte intestine. E’ ricordato perché fu colui che acquistò uno dei tesori più preziosi di Casa Savoia, la sacra Sindone. Morì nel 1465 durante un viaggio in Francia presso la corte del Re.



1435-1472 Amedeo IX, il Beato, Terzo Duca di Savoia

Nato nel 1435 successe al padre all’età di 30 anni in un momento difficile per lo stato. Sposò Jolanda di Francia, sorella di Re Luigi XI e figlia di Re Carlo VIII. Malato di epilessia, spesso il regno veniva affidato alla moglie Jolanda. Stretto alleato del Re di Francia considerati i vincoli di parentela, si fece coinvolgere nelle guerre del Re contro il Duca di Borgogna. Affidò definitivamente la reggenza alla moglie nel 1469 suscitando l’ira dei fratelli che invasero la Savoia e solo l’intervento del Re di Francia sbloccò la situazione. Ebbe 10 figli tra cui il primogenito Carlo, morto prima di succedere al padre, Filippo I, che sarà Duca di Savoia e Carlo I, che assumerà anch’egli il regno.


1465-1482 Filiberto I, il Cacciatore, Quarto Duca di Savoia

Nato nel 1465, succedette al padre a soli sette anni, sotto la reggenza della madre Jolanda, che dovette difendere il regno dai due cognati Carlo il Temerario e Filippo Senza Terra e dal fratello Luigi XI, Re di Francia. Quando la madre morì Filiberto aveva solo 13 anni: alla tutela del giovane principe vennero preposti gli zii il Vescovo di Ginevra e il Conte di Bresse. Morì improvvisamente di malattia all’età di 16 anni (alcuni ritengono che sia stato avvelenato). Filiberto fu chiamato il Cacciatore per la sua passione per la caccia e fu sepolto ad Altacomba.


1468-1490 Carlo I, il Guerriero, Quinto Duca di Savoia

Fratello di Filiberto, nacque nel 1468 e salì al trono a soli 14 anni, sotto la tutela del Re di Francia. Alla morte di Luigi XI entrò solennemente in Torino assumendo le redini del governo, e benché tanto giovane da essere chiamato il Sovrano Fanciullo, guidò i suoi uomini in battaglia con valore e difese le sue terre persino dal Re di Francia Carlo VIII. Morì a soli 21 anni di una rapidissima malattia ma molti parlarono di avvelenamento. Prode soldato, generoso e di animo liberale, seppe creare una corte in cui fiorirono poesia ed arte. Sposò Bianca del Monferrato, appena quattordicenne, dandogli due figli, tra cui il suo erede Carlo Giovanni Amedeo. Alla morte del marito Bianca assumerà la reggenza, coadiuvata da un consiglio di notabili, stabilendo la residenza e la corte a Torino.


1489-1496 Carlo Giovanni Amedeo, detto Carlo II, Sesto Duca di Savoia

Unico figlio maschio di Carlo I e di Bianca del Monferrato, nacque nel 1489, ricevette il nome Carlo Giovanni Amedeo, il primo dal padrino Re Carlo VIII di Francia, il secondo dal santo del giorno in cui era nato ed il terzo dal nonno Amedeo XI, da poco riconosciuto Beato. A soli 9 mesi rimase orfano di padre e la reggenza la assunse la madre Bianca. Furono anni pericolosi per il Ducato, stretto nella morsa del Re di Franca e di Ludovico il Moro. Morì nel 1496 prematuramente: non avendo mai regnato non viene considerato dalla maggioranza degli storici come un sovrano.



1443-1497 Filippo II, Senza Terra, Settimo Duca di Savoia

Prozio di Carlo Giovanni Amedeo e figlio di Ludovico e Anna di Lusignano nacque nel 1443 e fu soprannominato Filippo Senza Terra perché nessun appannaggio gli venne assegnato fino al 1460, quando assunse il titolo di Conte di Bresse. Fu al servizio di Re Carlo VIII di Francia come Gran Ciambellano, Gran Maggiordomo e Governatore del Delfinato. Tornato in Savoia fu nominato Governatore e Luogotenente dello stato, alleandosi con Bianca del Monferrato. Venne proclamato Duca di Savoia e Principe del Piemonte nel 1496 dopo la morte del piccolo Carlo Giovanni Amedeo. Dopo soli 18 mesi si ammalò e morì nel 1497. Sposò Margherita di Borbone, da cui ebbe Filiberto, che regnerà, e in seconde nozze Claudina di Bresse, che generò 6 figli tra cui Carlo, che erediterà il trono alla morte di Filippo. Il Regno di Filippo fu brevissimo ma riuscì a definire i confini dello stato con la Francia e ad imprimere una forte impronta autonomistica agli affari di stato.


1480-1504 Filiberto II, il Bello, Ottavo Duca di Savoia

Successore di Filippo II, nacque nel 1480 e fu educato presso la corte di Re Carlo VIII di Francia. Salì al trono a 17 anni e venne detto il Bello per la nobiltà nel portamento e l’armonia delle fattezze. Esperto politico, riuscì a rimanere neutrale e indipendente sia da Luigi XII che da Massimiliano d’Asburgo, pretendenti al Ducato di Milano e del Regno di Napoli. Sposò la cugina Jolanda, che morì appena dopo il matrimonio e in seconde nozze Margherita d’Austria, figlia dell’Imperatore Massimiliano d’Asburgo e vedova di Giovanni di Castiglia. Morì nel 1504 dopo una caccia in circostanze misteriose. La moglie Margherita fu mandata dal padre a governare i Paesi Bassi e chiesta in moglie da Enrico VIII d’Inghilterra e dal Re d’Ungheria ma lei volle rimanere fedele al solo Duca di Savoia.


1486-1553 Carlo II o III, detto il Buono, Nono Duca di Savoia

Fratello consanguineo di Filiberto II, essendo figlio di Filippo II e Claudina di Bresse, nacque nel 1486. Il suo regno fu caratterizzato da lunghe e disastrose guerre causate dalla contesa tra Francesco I Re di Francia e Carlo V Re di Spagna, per il primato imperiale. Inabile a governare, assistette allo smembramento dei suoi stati compiuto dalle due potenze europee. La catastrofe fu inevitabile: perse il Piemonte e poi Torino e nel 1538 la Francia annesse la Savoia e occupò Asti, Vercelli e Fossano. Sposò Beatrice di Braganza, figlia del Re di Portogallo da cui ebbe l’erede Emanuele Filiberto. Morì nel 1553. Aveva regnato 49 anni, perdendo quasi tutto il suo regno ma non fu mai malvagio, tanto da essere sopranominato il Buono.


1528-1580 Emanuele Filiberto, Testa di Ferro, Decimo Duca di Savoia

Nato nel 1528, unico superstite di 9 fratelli, ereditò dal padre nel 1553 quello che rimaneva degli stati sabaudi e cioè Aosta, Ivrea, Biella, Vercelli e un lembo di terra tra Cuneo e Nizza. Il resto era in mano a Francesco I e Carlo V. Valoroso in battaglia accanto allo zio Carlo V, ricevette persino uno dei più antichi e importanti decori cavallereschi dell’epoca, il Toson d’Oro. Venne nominato Comandante della Guardia Imperiale della Cavalleria Fiamminga fino a diventare Comandante Supremo dell’esercito delle Fiandre. Venne nominato da Filippo II di Spagna, successore di Carlo V, Governatore dei Paesi Bassi. Grazie ad una pace tra le due potenze europee Emanuele Filiberto tornò in possesso dei suoi stati, la Savoia, la Bresse, Bugey, il Piemonte, tranne Torino. In cambio dovette sposare Margherita, Duchessa di Berry, figlia di Francesco I di Francia, da cui ebbe un solo figlio, Carlo Emanuele. Suo principale obiettivo fu la ricostruzione dello stato, tanto da essere chiamato il Nuovo Fondatore della monarchia di Savoia. Morì nel 1580 dopo 27 anni di regno.


1562-1630 Carlo Emanuele I, il Grande, Testa di Fuoco, Undicesimo Duca di Savoia

Nato nel 1562, unico figlio del Duca Emanuele Filiberto, assunse il potere quando aveva 18 anni. Assetato di conquiste e gloria, coraggioso e ingegnoso, impegnò tutte le sue forze a riconquistare Ginevra, Saluzzo e Monferrato. Dal 1580 alla sua morte fu quasi ininterrottamente in guerra per ingrandire lo stato, riuscendo a mantenere l’indipendenza, destreggiandosi tra la Francia e la Spagna. Nonostante il suo impegno sul campo di battaglia, si dedicò anche all’arte e al collezionismo, accogliendo a corte artisti famosi. Prese in sposa Caterina, infanta di Spagna e figlia di Filippo II, con gradi promesse di dote mai mantenute. Ebbe 10 figli: il figlio primogenito morì di vaiolo a 19 anni, lasciando quale erede Amedeo, che gli succcederà. Tra i suoi figli vi è anche Tommaso, capostipite dei Savoia Carignano. Morì nel 1630 in piena guerra.


1578-1637 Vittorio Amedeo I, il Leone di Susa, Dodicesimo Duca di Savoia

Secondogenito di Carlo Emanule I, nacque nel 1587. Cresciuto alla corte di Madrid per ingraziarsi il Re di Spagna, partecipò alla guerra scoppiata per la conquista del Monferrato, dove si distinse per valore e coraggio. Quando salì al potere, portò sul trono la sua reputazione di soldato valoroso e abile condottiero. In quel periodo il paese era invaso dai Francesi, costringendo il Duca a continue guerre per difendere il proprio territorio. Morì a soli 47 anni dopo una lunga agonia, probabilmente avvelenato, nel 1637. Vittorio Amedeo I lasciò due figli maschi, Francesco Giacinto e Carlo Emanuele, che diverranno entrambi Duchi di Savoia, avuti dalla moglie Maria Cristina di Francia, che terrà la reggenza del regno per quasi undici anni fino al 1648.


1632-1638 Francesco Giacinto, Fior di Paradiso, Tredicesimo Duca di Savoia

Fu proclamato sovrano all’età di cinque anni col titolo di Duca di Savoia, Principe del Piemonte e Re di Cipro, sotto la reggenza della madre Maria Cristina di Francia. Nato nel 1632, morì pochi anni dopo per una violenta febbre nel 1638. Di lui la storia nulla ricorda, essendo salito al trono senza regnare.







1634-1675 Carlo Emanuele II, l’Adriano del Piemonte, Quattordicesimo Duca di Savoia

Successe al fratello Francesco Giacinto all’età di quattro anni, essendo nato nel 1634. La tutela e la reggenza furono affidate, ancora una volta, alla madre Maria Cristina di Francia fino al 1648, quando raggiunse la maggiore età. Troppo giovane per governare, si fece guidare dalla madre che, di fatto, fu la vera governante. Alla morte di quest’ultima fu incapace di svolgere il suo compito e, quindi, il regno fu funestato da guerre civili e dal conflitto tra Francia e Spagna. Riuscito a raggiungere una precaria pace, Carlo Emanuele II si dedicò alla restaurazione dello stato. Ebbe una particolare predilezione per l’architettura, abbellendo la capitale Torino e rinnovando vari castelli e fortificazioni. Sposò in prime nozze Francesca d’Orleans, figlia di Gastone di Francia, che morì poco dopo. In seconde nozze sposò Maria Giovanna Battista, figlia di Carlo Amedeo di Savoia-Nemours. Ebbe un unico figlio ed erede al trono, Vittorio Amedeo. Morì ne 1675 a 41 anni e fu sepolto a Torino nella Reale Cappella della SS. Sindone.


I Re di Sardegna

1666-1732 Vittorio Amedeo II, Quindicesimo Duca di Savoia, Primo Re di Sicilia, Primo Re di Sardegna

L’ultimo Duca di Savoia nacque nel 1666 a Torino. Sposò Anna, figlia di Filippo D’Orleans, unico fratello di Re Luigi XIV e di Enrichetta d’Inghilterra. Cacciò i francesi dall’Italia riprendendosi Pinerolo e, alleatosi con l’Impero, riuscì vittorioso nell’assedio di Torino. Ottenne con la pace di Utrecht il Monferrato, la Lomellina, l’Alessandrino, le Langhe, Bardonecchia e la Sicilia, che in seguito scambiò con la Sardegna, e il titolo regio. Ebbe 10 figli dalla moglie Anna: la primogenita Adelaide fu data in sposa al Duca di Borgogna e darà alla luce Luigi XV, che sarà Re di Francia; l’altra sua figlia Maria Luisa Gabriella sposerà il Re di Spagna Filippo V; il primogenito maschio, Vittorio Amedeo, morirà a sedici anni di vaiolo; l’erede al trono fu Carlo Emanuele. All’età di 65 anni, stanco di regnare abdicò in favore del figlio Carlo Emanuele. Poco dopo, però, forse pentito della sua scelta, cercò di riprendersi il trono, facendo imprigionare il figlio, quindi morì nel 1732 e fu sepolto a Superga, nella grande Basilica costruita su suo ordine.


1701-1732 Carlo Emanuele III, il Re Laborioso, Secondo Re di Sardegna

I primi anni del suo Regno furono funestati dai conflitti con il padre, che aveva abdicato in suo favore. Secondogenito di Vittorio Amedeo II nacque nel 1701 e salì al trono nel 1730 in prospere condizioni di regno, poiché l’autorità e il titolo regio erano assicurati e il regno era forte e ricco. Si schierò dapprima con la Francia contro l’Austria per la supremazia della Polonia e, quindi, con Maria Teresa d’Austria contro Francia e Spagna nel conflitto che sconvolse l’Europa dal 1742 e in cui riportò vittorie importanti e famose, che gli garantirono l’estensione dei suoi territori nel Pavese, nel Novarese e nel Tortonese. A quel punto il Re provvide ad organizzare meglio l’esercito, a favorire il commercio e l’agricoltura e istituì l’Università di Cagliari e Sassari. Sposò in prime nozze Anna Cristina Luigia di Baviera, figlia del Conte Palatino del Reno; rimasto vedovo, sposò Polissena Cristina d’Assia, figlia di Ernesto Leopoldo, che gli darà Vittorio Amedeo, Duca di Savoia e Re di Sardegna. Scomparsa Polissena, prese in moglie Elisabetta Teresa, figlia di Leopoldo Giuseppe, Duca di Lorena, sorella dell’Imperatore Francesco I. Rimase ancora vedovo della quarta moglie a quarant’anni ma non prese più moglie: morì nel 1773 a 72 anni, dopo averne regnati 43.


1726-1796 Vittorio Amedeo III, il Fedelissimo, Terzo Re di Sardegna

Nato nel 1726, ebbe il titolo di Duca di Savoia. Salito al trono all’età di 47 anni, durante le guerre sostenute dal padre aveva dato prova del suo grande valore in battaglia. Nella guerra con la Francia di Napoleone, Vittorio Amedeo III, passò di sconfitta in sconfitta finché dovette firmare una durissima pace che gli costò la perdita della Savoia, della Contea di Nizza, oltre a Cuneo, Alessandria e Tortona. Queste sconfitte minarono la salute del Re, che morì nel 1796 dopo 23 anni di Regno. Aveva sposato Maria Antonia Ferdinanda di Spagna, figlia di Filippo V, che fu madre di 12 figli, tra cui l’erede al trono Carlo Emanuele.


1751-1819 Carlo Emanuele IV, l’Esule, Quarto Re di Sardegna

Salito al trono nel 1796, era nato nel 1751 in un momento storico assai difficile. Dopo la caduta della Repubblica di Venezia, il Regno Sabaudo entrò nelle mire di conquista di Austria e Francia, che volevano spartirsi l’Italia settentrionale. Costretto da una durissima guerra tra più fronti, il Re Carlo Emanuele IV dovette firmare un patto che lo costrinse all’esilio in Sardegna. Dopo la sua partenza, il Piemonte divenne, di fatto, una provincia francese e tale rimase fino al 1814. Sposò Maria Clotilde di Francia, figlia di Luigi, Delfino di Francia. Nel 1799 quasi tutta l’Italia settentrionale fu occupata dagli austro-ungarici, che arrivarono anche a conquistare Torino e riconsegnarono il Regno al legittimo Re, vale a dire a Casa Savoia. In realtà il Re non riuscì mai a tornare a Torino, tenuto quasi prigioniero dagli austriaci e trasferito a Roma, Caserta e Napoli, dove abdicò nel 1802 a favore del fratello Vittorio Emanuele I. Morì nel 1819. Nel frattempo Bonaparte, che aveva rovesciato il Direttorio e si era nominato Console, scese in Italia e riconquistò tutto ciò che i francesi avevano perso, riannettendo il Piemonte alla Francia e suddividendolo in dipartimenti.


1759-1831 Vittorio Emanuele I, il Tenacissimo, Quinto Re di Sardegna

Nacque nel 1759 a Torino, salì a trono nel 1802, dopo l’abdicazione del fratello Carlo Emanuele IV. Restò in Sardegna fino alla caduta di Napoleone, a seguito del quale fu invitato a ritornare in Piemonte. Con Trattato di Parigi del 1814 fu reintegrato di tutti i suoi Stati, ad eccezione della Savoia, che rimase annessa alla Francia e che sarà restituita solo nel 1815. Con il Congresso di Genova del 1814 ricevette anche il Ducato di Genova coi feudi imperiali di Liguria. Scoppiate le rivolte ad opera della Carboneria, iniziarono i primi moti risorgimentali in Italia, a partire da Napoli, dei Borboni, che concessero una Costituzione per evitare di perdere il Regno. A seguito di ciò insorsero anche Torino ed Alessandria, chiedendo a loro volta una Costituzione al Re, che non concesse. Abdicò nel 1821 a favore del fratello Carlo Felice, che si trovava a Modena, dichiarando reggente del Regno il cugino Carlo Alberto di Savoia-Carignano. Morì nel castello di Moncalieri nel 1824 e venne sepolto nella Basilica di Superga. Aveva sposato l’arciduchessa Maria Teresa D’Austria d’Este, figlia di Ferdinando di Lorena, nipote dell’imperatrice Maria Teresa.


1765-1831 Carlo Felice, il Fermo, Sesto Re di Sardegna

Terzogenito di Vittorio Amedeo III, nacque nel 1765 a Torino. Dopo la perdita della Savoia mutò il proprio titolo in Marchese di Susa e seguì il fratello in esilio in Sardegna. Salì al trono nel 1821 a 56 anni, in un momento storico difficilissimo e subito sconfessò l’operato di Carlo Alberto, reggente del Regno fino a quel momento, il quale aveva concesso la Costituzione. Durante il suo regno fece molte buone riforme, promosse opere di pubblica utilità e riuscì a difendere i suoi stati dal dominio austriaco. Sposò Maria Cristina, figlia di Ferdinando Re di Napoli, che però lo lasciò privo di eredi. Morì nel 1831, lasciando la corona a Carlo Alberto, col quale nel tempo si era riconciliato. Fu per sua volontà sepolto ad Altacomba. Con lui si estinse la linea primogenita di Casa Savoia, succedendogli Carlo Alberto, discendente di Tommaso, figlio di Carlo Emanuele I, del ramo cadetto dei Savoia Carignano.


1798-1849 Carlo Alberto, il Magnanimo, Settimo Re di Sardegna

Figlio di Carlo Emanuele di Carignano e Maria Cristina di Sassonia, Carlo Alberto nacque nel 1798 a Torino. Fu educato a Ginevra e nella Parigi napoleonica e venne a Torino solo nel 1814. Concesse la Costituzione ai Torinesi, durante la sua reggenza. Fu soldato valoroso alla guida delle truppe Reali francesi contro il Re di Spagna. Salì al trono nel 1831, alla morte di Carlo Felice e il 4 marzo 1848 concesso uno Statuto, redatto in francese, lingua di Corte, sul modello delle Costituzioni del tempo. Iniziò lo stesso anno le ostilità con l’Austria, dando inizio alla Prima Guerra d’Indipendenza. Vinse le importanti battaglie di Goito, Pastrengo, Valeggio e Governolo ma fu sconfitto a Custoza. Costretto a firmare un armistizio, sotto pressione da parte degli austrici, non volle mai revocare il suo Statuto e riprese le ostilità con l’Austria andando incontro ad una terribile sconfitta a Novara il 23 marzo del 1849. A seguito di tale sconfitta abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele e si ritirò in Portogallo dove morì ad Oporto nel 1949. La sua salma venne riportata in patria e inumata a Superga. Aveva sposato Maria Teresa di Toscana, da cui ebbe tre figli: Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe del Piemonte, Ferdinando, Duca di Genova e Maria Cristina, morta a un anno.


I Re d'Italia

1820-1878 Vittorio Emanuele II, il Padre della Patria, Primo Re d’Italia

La sera stessa della durissima sconfitta di Novara, il 23 marzo 1849 il Re Carlo Alberto abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II. Nato a Torino nel 1820, era un uomo vigoroso, coraggioso ed intelligente; amante delle donne e della caccia, aveva un carattere forte, esuberante e schietto. Si pose a capo del movimento di liberazione nazionale e divenne punto di riferimento per i patrioti d’Italia. Rispettò scrupolosamente la costituzione paterna e coadiuvato da personaggi quali Camillo Benso Conte di Cavour, seppe accordarsi con gli avversari e con Giuseppe Garibaldi. Si unì alla Francia, all’Inghilterra e all’Impero Ottomano nella Guerra di Crimea dove l’esercito sardo confermò il suo valore. Convinto da Cavour, iniziò la Seconda Guerra d’Indipendenza, che portò alla gloriosa vittoria del 30-31 maggio 1859, con la conquista di Milano. Le Battaglie di San Martino e Solferino chiusero brillantemente la campagna, interrotta dall’armistizio di Villafranca. La vittoria comportò una vera e propria accelerazione nel processo di unificazione, comportando l’annessione del Regno di Sardegna con tutti gli stati dell’Italia settentrionale. Nel contempo, nel 1860 Garibaldi, con i suoi Mille, provocò il disfacimento del Regno delle Due Sicilie nell’Italia Meridionale. Al Congresso di Parigi, alla presenza di tutte le potenze europee venne affrontata la questione dell’Unità d’Italia e, dopo l’incontro a Plombieres con Napoleone III, Nizza e la Savoia vennero cedute alla Francia e dopo il Plebiscito, per volontà del popolo, Vittorio Emanuele II venne proclamato Re d’Italia. Il 18 febbraio 1861 inaugurò il primo Parlamento e all’età di 41 anni venne proclamato Re d’Italia. In seguito contribuì a completare l’unificazione con la Terza Guerra d’Indipendenza e l’occupazione di Roma, il 20 settembre 1870. Trasferì la capitale da Torino a Firenze, nel 1871 e, quindi, a Roma, dove morì il 9 gennaio 1878 a 57 anni. Fu sepolto a Roma nel Pantheon. La moglie fu Maria Adelaide di Lorena, figlia minore dell’Arciduca Ranieri, Vicerè del Lombardo-Veneto e di Maria Elisabetta di Carignano, sorella di Carlo Alberto. Ebbero sette figli e il primogenito fu Umberto, Principe del Piemonte.


1844-1900 Umberto I, il Re Buono, Secondo Re d’Italia

Nato a Torino nel 1844 Umberto ebbe un’educazione molto religiosa, dominata dalla figura della nonna materna Maria Teresa, consorte di Carlo Alberto. Salito al trono nel 1878 prestò giuramento avanti al Parlamento, con una nuova formula con la quale veniva riconosciuta la subordinazione alle leggi approvate dai rappresentanti della Nazione. I suoi primi anni di Regno furono difficili, a causa di continue crisi di governo e una lunga serie di disgrazie, come l’epidemia che colpì Napoli. Con un carattere liberale ed equilibrato, condivise sostanzialmente le idee del Governo Crispi, rispettando il ruolo dettato per il Re dalla Costituzione. Nel 1887 appoggiò gli accordi interazionali che portarono alla triplice alleanza con Austria e Germania. Durante il suo Regno ebbe luogo la prima impresa coloniale, le cui tappe, con sorti alterne, furono Dogali, Amba Alagi, Macallè e Adua. Gli ultimi anni dell’Ottocento furono turbati da crisi economica, povertà e disoccupazione, che portarono a gravi tumulti e disordini, tanto che all’inizio del 1900 prese piede l’ipotesi dell’abdicazione del Re, dopo che a Milano il Generale Baca Baccaris aveva sparato sulla folla di dimostranti. Il Re venne assassinato il 29 luglio 1900 a Monza da un anarchico. Fu tumulato a Roma nel Pantheon. Sposò la cugina Margherita Maria Teresa Giovanna di Savoia che gli diede un unico figlio, l’erede al trono Vittorio Emanuele.


1869-1947 Vittorio Emanuele III, il Re Soldato, Terzo Re D’Italia

Unico figlio di Umberto I e Margherita di Savoia, nacque a Napoli nel 1869. Diventò Re d’Italia all’età di 30 anni e ne regnò 46. Ebbe un’infanzia austera e solitaria, molto attento agli studi, soprattutto della storia. Visse la sua esperienza di Re in modo contraddittorio, dapprima favorendo il processo di evoluzione economica del Paese prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, alla quale partecipò attivamente. Seppe tenere alto lo spirito dei suoi soldati anche dopo la disfatta di Caporetto e le ultime storiche battaglie sull’Isonzo, del Piave e a Vittorio Veneto. Dopo la guerra non si oppose alla conquista del potere da parte di Mussolini e alla trasformazione del Governo sostenuta da Giolitti, Salandra e Nitti. Avvallò la guerra contro l’Etiopia, la Guerra di Spagna e l’alleanza con la Germania anche durante la Seconda Guerra Mondiale. Quando nel 1943 gli alleati invasero la Sicilia, dopo che il Gran Consiglio Fascista ebbe messo in minoranza Mussolini, lo fece arrestare e lo sostituì con il maresciallo Badoglio che avviò le trattative di resa con gli Anglo-Americani. A seguito dell’armistizio del 8 settembre 1943 si trasferì con la famiglia a Brindisi, rendendo possibile la garanzia della continuità dello stato e del governo. Affidò quindi la Luogotenenza Generale del Regno al figlio Umberto il 5 giugno 1944 e il 9 maggio 1946 abdicò. Vittorio Emanuele III morì in esilio nel 1947 ad Alessandria d’Egitto, dove fu sepolto nella cattedrale di Santa Caterina. Sposò Elena del Montenegro da cui ebbe quattro figli, di cui uno solo maschio, Umberto.


1904-1983 Umberto II, il Re di Maggio, Ultimo Re d’Italia

Nato nel castello di Racconigi nel 1904, fu severamente educato dall’Ammiraglio Attilio Bonaldi alla disciplina, l’autocontrollo e il rispetto delle regole. Grazie al suo aspetto avvenente ed elegante era noto con l’appellativo di Prince Charmant. Nel 1944 divenne Luogotenente del Regno e salì al trono il 9 maggio 1946 a seguito dell’abdicazione del padre. A seguito del discusso referendum del 2 giugno 1946 venne proclamata la vittoria delle Repubblica sulla Monarchia e nella notte tra il 12 e il 13 giugno il Governo dichiarò decaduto il Re, nominando capo provvisorio dello Stato, Alcide De Gasperi. Umberto, di fronte alla prospettiva di una guerra civile, dopo aver assunto il titolo di Conte di Sarre, andò in esilio a Cascais, in Portogallo, dove trascorse il resto della vita, senza abdicare. Visse in silenzio e solitudine pagando per colpe non sue. Tacque anche quando nel 1948 la nuova Costituzione della Repubblica Italiana vietò al Re e ai suoi discendenti il ritorno in Patria. Fu l’ultimo Re d’Italia. Morì a Ginevra nel 1983, a 79 anni. Nessun ministro italiano presenziò alle sue esequie, celebrate il 24 marzo ad Altacomba in Savoia. Donò gran parte dei preziosi tesori di Casa Savoia, tra cui, al Pontefice, donò il più prezioso di tutti, la Sacra Sindone. Sposò Maria Josè di Sassonia Coburgo, terzogenita del Re del Belgio. Dall’unione nacquero quattro figli: Maria Pia, Vittorio Emanuele, Maria Gabriella e Maria Beatrice. Gli ultimi sovrani d’Italia riposano vicini, nella silenziosa quiete di Hautecombe, ancora, purtroppo, in esilio.